Dopo il meritato giorno di riposo del lunedì, il Tour de France riparte martedì con una delle tappe più attese e temute dell’intera corsa: la 16ª frazione, con partenza da Montpellier e arrivo sul leggendario Mont Ventoux, il “Géant de Provence”.
La tappa inizierà con un tratto praticamente pianeggiante, ma il finale sarà tutt’altro che semplice: ad attendere i corridori c’è il “pelato di Provenza”, come viene soprannominato per la sua sommità spoglia e inconfondibile. Il Mont Ventoux non è solo una montagna, è un monumento del ciclismo e dello sport in generale, teatro di imprese epiche e momenti indimenticabili.
È il luogo dove Tom Simpson perse la vita nel 1967, dove Armstrong e Pantani diedero vita a una delle sfide più discusse della storia recente, e dove persino Chris Froome fu costretto a correre a piedi nel 2016 dopo un incidente con una moto della giuria. Non esiste altro luogo così simbolico, carico di storia e fascino, tanto da essere citato persino da Francesco Petrarca nei suoi scritti.
Quella di martedì sarà quindi una tappa cruciale per gli scalatori puri e gli uomini di classifica: difficile pensare che la maglia gialla non subisca scossoni. Il Ventoux non fa sconti, e chi sogna Parigi sa che qui non si può sbagliare. Una tappa da leggenda, dove ogni pedalata può fare la storia.