Oggi il Centre Court di Wimbledon ha vissuto una delle sue giornate più intense e simboliche degli ultimi anni. Due semifinali cariche di significato non solo sportivo, ma anche generazionale.
Ad aprire il programma è stato Carlos Alcaraz ha superato Taylor Fritz in quattro set combattuti e spettacolari. L’americano ha lottato con grinta, riuscendo anche a strappare un set allo spagnolo, ma Alcaraz ha dato fondo a tutto il suo repertorio fatto di potenza, tocco, e una sorprendente maturità tattica. La chiave è arrivata nel tiebreak del quarto set, vinto 8-6, che ha chiuso la partita con un’esplosione di gioia da parte del campione in carica. Per Alcaraz si tratta della terza finale consecutiva a Wimbledon e l’opportunità di vincere il torneo per il terzo anno di fila.
Nel secondo match di giornata, Jannik Sinner, opposto a Novak Djokovic, in quello che molti avevano definito “il test definitivo” per l’azzurro. E il numero 1 del mondo ha risposto nel modo più netto possibile: una vittoria schiacciante, in tre set, senza mai tremare. Sinner ha dominato per larghi tratti, ha servito con precisione chirurgica e non ha concesso mai il ritmo a un Djokovic visibilmente sottotono. Il punteggio finale, 6-3 6-3 6-4, racconta una storia di controllo totale. Per Sinner è la prima finale a Wimbledon, la quarta consecutiva in un torneo dello Slam: un segnale chiarissimo che il presente – non solo il futuro – del tennis mondiale passa ormai da lui.
Domenica, quindi, sarà Sinner vs Alcaraz, atto secondo dopo la finale di Roland Garros, vinta dallo spagnolo in cinque set. Stavolta sull’erba, con Wimbledon come palcoscenico e la posta più alta del tennis mondiale. È la prima volta nella storia che i primi due giocatori del ranking si sfideranno in finale in due Slam consecutivi nello stesso anno. Un segno evidente che il passaggio di consegne con i Big 3 non è solo avvenuto, ma che siamo ufficialmente entrati nell’era Sinner-Alcaraz.
Appuntamento a domenica, per una finale destinata a entrare nella storia.
