La stagione 2024-2025 della Juventus è stata un percorso a ostacoli, cominciato con grandi speranze e terminato con un obiettivo minimo ma cruciale: il ritorno in Champions League. Dopo anni difficili, la dirigenza bianconera aveva puntato su un progetto di rinnovamento, affidando la panchina a Thiago Motta. Reduce da un’ottima annata col Bologna, il tecnico italo-brasiliano era stato scelto per proporre un calcio più moderno e offensivo. Tuttavia, le attese si sono scontrate con la realtà di un gruppo fragile e poco reattivo.
L’eliminazione agli ottavi di Champions contro il PSV Eindhoven, la clamorosa uscita dalla Coppa Italia per mano dell’Empoli e le pesanti sconfitte in campionato – su tutte lo 0-4 con l’Atalanta e lo 0-3 con la Fiorentina – hanno incrinato il progetto Motta. L’esonero, arrivato a marzo, ha segnato l’inizio di una nuova fase.
A prendere le redini è stato Igor Tudor, che ha riportato energia e pragmatismo. Con un approccio più diretto e fisico, il tecnico croato ha guidato la risalita bianconera, culminata nella vittoria per 3-2 sul Venezia all’ultima giornata, che ha garantito il quarto posto in classifica con 70 punti. Un traguardo fondamentale, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico, considerando i conti in difficoltà e la necessità di partecipare alla Champions League.
Tra i protagonisti dell’annata si è distinto Randal Kolo Muani, arrivato in prestito dal PSG, mentre McKennie, Thuram e Weah hanno offerto solidità e duttilità. In uscita Dusan Vlahović, per il quale la Juventus ascolterà le offerte.
Con la qualificazione europea e l’imminente Mondiale per Club, la Juve guarda al futuro. Tuttavia, resta da chiarire il nodo allenatore: Tudor è stato per il momento confermato, ma il nome di Antonio Conte continua a circolare con insistenza. Dopo una stagione di transizione e sofferenza, a Torino servono certezze. E un progetto finalmente vincente.