Cambio di guida tecnica ed una situazione in cui i veri obiettivi non sono ben chiari. Il Torino sta vivendo un’epoca di transizione. Dopo gli anni di grande livello sia in campo che a livello societario, sembra essere finito l’idillio per la guida del presidente Cairo. Nonostante non ci siano problematiche di tipo economico, pare che il numero 1 granata sia pronto a cedere la società. Il 2024, infatti, è l’anno delle voci di corridoio, degli apprezzamenti e dei dialoghi con la possibilità di passaggio di quote. Naturalmente tutto questo si riflette anche a livello sportivo. La squadra non è mai riuscita a fare il salto di qualità navigando a metà classifica senza rischiare nulla ma, allo stesso tempo, non riuscendo a fare il salto di qualità verso l’alto.
Questo anno che volge al termine è stato anche quello della fine di un ciclo e dell’inizio di un altro. Il tutto racchiuso nel passaggio di consegne in panchina. Da una parte Juric ha chiuso la sua avventura in granata, dall’altra è iniziato la nuova epoca di Vanoli reduce dalle ottime cose fatte a Venezia. Fino ad ora, però, il Torino continua a galleggiare in Serie A tra vittorie e sconfitte clamorose. In particolare il neo tecnico rimane saldamente in panchina nonostante le ben otto sconfitte in diciassette giornate. Dopo un periodo davvero difficile, nelle ultime settimane sono arrivati dei risultati che hanno portato la squadra a quota 19 punti.
Nelle ultime cinque giornate, Sanabria e compagni hanno portato in dote: la vittoria di misura ad Empoli, le sconfitte contro Napoli e Bologna ed il pareggi contro Monza e Genoa. La squadra, quindi, ha bisogno di una scossa per iniziare un nuovo percorso con ambizioni diverse e senza vivere questo tipologia di campionato quasi “anonimo”. Tanto passera, naturalmente, dalla questione societaria. Va anche evidenziato come il Torino abbia perso per infortunio il suo leader offensivo Duvan Zapata. Il miglior marcatore è Adams con quattro goal, acquistato in estate a parametro zero.
