Ancora poche settimana e la stagione ciclistica potrà rivedere la luce dopo troppo tempo. Nel bel mezzo della preparazione alle competizioni più importanti al mondo, il campione Nairo Quintana ha parlato di una spiacevole situazione che si verifica spesso in Colombia per convincere giovani promesse di questi sport ad approdare in Europa.
“In Colombia ci sono persone che mettono sotto contratto, con il benestare dei genitori, ragazzini di 15-16 anni – ha esordito l’ex maglia rosa – Dicono che sono i manager che hanno portato in Europa me, Sosa, Uran, Bernal… usano l’inganno per trovare casualmente un campione e riempirsi le tasche di soldi. Poi, una volta in Europa, questi ragazzi si trovano a vivere nei sottoscala, mangiando male, vivendo male e soffrendo. Poi molti di loro si ritrovano con problemi psicologici, abbandonano il ciclismo, abbandonano tutto”.
Accuse pesante quelle mosse dal vincitore del Giro 2014, che conclude rincarando la dose: “Alcuni vogliono passare dalle giovanili al Tour, ma non è possibile. credono di essere tutti Bernal, ma Egan è un caso unico nella storia. Sono ragazzi preoccupati per quello che gli hanno dato e che gli potrebbero dare. Ci sono ragazzi tra i 16 e i 18 anni a cui vengono promessi stipendi da due milioni di pesos (circa 450.000 euro). Un ragazzo potrebbe anche essere un fenomeno, ma non gli puoi dare questa quantità di soldi”.