L’Atalanta esce sconfitta dal campo, ma con un’ulteriore dose di consapevolezza nei propri mezzi. Il day after della Supercoppa UEFA sorride al Real Madrid, un po’ meno agli orobici, che però non hanno snaturato i loro principi di gioco e la loro idea di calcio nemmeno contro l’avversario più ostico. Per circa un’ora, la squadra di Gian Piero Gasperini ha tenuto testa ai campioni di tutti, mettendo a dura prova la difesa avversaria. Una conferma su quanto la Dea, ormai da anni, si sia consolidata tra le migliori formazioni d’Europa. Un percorso culminato con la conquista dell’Europa League lo scorso maggio e che continua a crescere con perseveranza e dedizione. E i cori, la passione e il sostegno profusi dai circa 6000 bergamaschi giunti a Varsavia ne è la dimostrazione.
Se da una parte c’è l’orgoglio di un’intera provincia, dall’altra ci sono la certezza, la fama e la voglia di vincere sempre. Carlo Ancelotti dispone sì di un gruppo dall’alto tasso qualitativo, composto da fior fior di fuoriclasse che rendono quasi impossibile giocarci contro, ma anche di un’intelligenza tattica che lo eleggono come uno dei tecnici più vincenti della storia. Ed è stata, certamente, anche la serata da Kylian Mbappe, la prima con la casacca del Club che ha sempre sognato. Un esordio bagnato con il sigillo numero uno con questi colori sul petto, pur all’interno di una prestazione non eccelsa, come è normale che fosse visti i pochi allenamenti svolti con la squadra.
Ed è stata anche la serata di Luka Modric, fresco di rinnovo per un’altra stagione alla soglia dei 39 anni. Un giocatore dalla tecnica sopraffina che non ha alcuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. E il suo marchio l’ha messo anche su questa gara, entrando nella seconda frazione e raccogliendo il trofeo numero 27 con il Real. Un atleta infinito e pronto a regalare altri momenti di puro calcio.