Il quarto successo, l’ennesimo in epoca moderna. Non partendo da favorita, la Spagna ha compiuto un percorso spettacolare e che meritava il titolo. Sette vittorie consecutive, una mole di gioco davvero impressionante ed una squadra con tanti buoni giocatori ma senza veri fenomeni a parte una stella del futuro come Yamal. Le Furie Rosse tornano sul tetto d’Europa dopo l’epoca d’oro di Xavi e Iniesta. Questa Spagna ha fatto innamorare non solo i propri tifosi ma anche tanto pubblico neutrale che ha assistito ad un Europeo sotto tono specialmente nelle prestazioni. Sono mancate tutte le big che hanno messo in campo difficoltà più che grandi giocate. Fuori Germania, Francia e Portogallo, solo l’Inghilterra ha dato continuità all’edizione 2021 ma subendo un’amarissima seconda sconfitta consecutiva all’ultimo atto.
Se, allora, oltre manica si ragiona sul futuro di Southgate e non solo, la Spagna può festeggiare con un leader in panchina decisamente poco mediatico. De La Fuente è l’uomo del popolo, quello che ha fatto tanta gavetta prima di avere la grande possibilità. Dopo i successi con le selezioni giovanili, è stato proprio il commissario tecnico a chiudere un cerchio con la vittoria di Berlino. Le sue capacità sono state evidenti sia nella costruzione di una rosa non banale, sia nel proporre un modello tecnico – tattico molto lontano dal tiki taka. Pressione alta, grandissima intensità e lavoro sugli esterni in netta contrapposizione sul modello spagnolo degli ultimi anni. Tutte mosse vincenti per un gruppo che, come detto, non aveva di certo dei campioni assoluti.
E’ stato, quindi, l’Europeo di Cucurella che da oggetto misterioso strapagato ha relegato in panchina Grimaldo reduce dalla stagione al Bayer Leverkusen. E’ stato l’Europeo di un Rodri sempre più lanciato verso il pallone d’oro così come di Dani Olmo, diventato fondamentale dopo l’infortunio di Pedri. Proprio il numero 10, molto presto, potrebbe vestire la maglia del Manchester City di Guardiola. E’ stato l’Europeo dei grandi veterani come Carvajal, Nacho e Jesus Navas ma anche delle nuove leve Nico Williams e Yamal. Il primo sta facendo impazzire mezza Europa che vuole acquistarlo ed è stato nominato MVP della finale. Il secondo, a soli 17 anni, ha già battuto tanti record e rappresenta il futuro non solo del calcio spagnolo ma mondiale. Infine una menzione la merita il capitano, Alvaro Morata, che ha dimostrato un grande amore per la maglia trascinando tutto il gruppo da leader. Sarà un piacere, molto probabilmente, ritrovarlo in Serie A con la maglia del Milan. In generale la Spagna ha dimostrato di poter vincere con il bel gioco ma anche con quel cinismo fondamentale in tornei così brevi e decisivi.