La rete di Dusan Vlahovic ha deciso la finale di Coppa Italia. L’attaccante serbo ha regalato la quindicesima coppa alla Juventus, la quinta a Max Allegri che diventa l’allenatore più vincente nella competizione. Di seguito le dichiarazioni principali dei protagonisti.
Dusan Vlahovic:” Faccio fatica a parlare, posso solo ringraziare tutti. Sappiamo le difficoltà che abbiamo affrontato, alla fine abbiamo centrato gli obiettivi prefissati ad inizio anno. Dispiace per lo scudetto, ma l’Inter ha vinto meritatamente. Oggi affrontavamo una bella squadra, le faccio i complimenti. Siamo entrati un momento da cui facevamo fatica ad uscire, ma questo era il nostro massimo e ci girava anche male. Siamo contentissimi, ma l’anno prossimo dobbiamo puntare a vincere tutto. Il dna della Juventus richiede questo“.
John Elkann:” Bellissimo essere qui e vincere la Coppa Italia. Partita impegnativa, sono felice per i ragazzi giovani che sono alla Juve e che non hanno ancora mai vinto. Vincere aiuta a vincere, prendiamo questa sera come un bel momento per la Juventus e guardiamo al futuro con ottimismo e speranza. La Juve ha ottimi giovani, come ha dimostrato questa sera“.
Gian Piero Gasperini:” Per fortuna non finisce qui la nostra stagione. Abbiamo ancora tante cose da fare, tre punti da conquistare in tre partite di campionato per raggiungere la Champions e un’altra finale di grande valore. Bello che ci siamo ancora… Non esco così deluso da questa partita: dispiaciuto sì, ma non deluso. Abbiamo perso De Roon e Kolasinac non è ancora pronto. Queste sono le uniche situazioni negative che ci portiamo dietro. Non usciamo sminuiti da questa partita, la Juve ha segnato subito ed era nelle condizioni migliori. Noi non abbiamo creato molto, anche se abbiamo trovato occasioni buone. In questo tipo di gara l’assenza di Scamacca è stata fondamentale ma la squadra ha dato tutto. Nel secondo tempo avevamo la condizione giusta, bisogna accettare anche questi risultati. La Juve è veramente forte e non puoi vincere tutte le partite decisive che giochi. Direi partita equilibrata, forse abbiamo fatto anche qualcosa in più. Stiamo giocando tutte finali, questa è andata così e l’accettiamo. Quando ci abbiamo giocato contro abbiamo sempre visto questa Juventus. Ognuno ha le sue idee ma la Juve è una squadra forte, loro come Inter e Milan vedono rispecchiata la classifica. Poi ci siamo noialtre tutte vicine. La Juve è una squadra di fascia più alti e ha quei giocatori di quel tipo. L’Atalanta però può cercare di riavvicinarsi ancora di più. La partita è stata equilibrata, non ho visto queste distanze. Volevamo giocare senza centravanti, con CDK e Lookman e Koop con Pasalic a fare magari superiorità a centrocampo. Poi però dopo pochissimo la cosa è saltata e quindi ho adattato prima Lookman e poi De Ketelaere a fare da punta centrale, ma stasera non è andata. Toure è andato un po’ meglio ma anche lui aveva pochi spazi. In altri tipi di gara avremmo risentito meno dell’assenza di Scamacca“.
Massimiliano Allegri:” La Juventus ha vinto e tutto si racchiude in questa frase. Molto contento per i ragazzi, hanno regalato una gioia alla società, ai tifosi e a me. Vincere non è mai facile, ma è nel dna della Juventus. Rispetto molto la società e gli uomini. Abbiamo vinto e il resto non conta nulla. I ragazzi hanno fatto una stagione importante. Se l’anno prossimo non sarò più l’allenatore della Juventus, lascio una squadra forte. La società farà le sue valutazioni. Vittoria di squadra. Non era facile, quando sei in un grande club le critiche ti arrivano addosso. per i ragazzi questi 3 mesi sono importanti per la crescita e per quello che faranno in futuro alla Juventus. Contento di far parte di questa società, devo solo ringraziare per tutti i trofei che mi hanno fatto vincere. Le vittorie vanno festeggiate, poi da domani la Juventus deve prepararsi di nuovo per vincere. La società ha diritto di tenere o meno un allenatore. Per me era una serata importante, di finali in carriera ne ho giocate diverse. Stasera mi sono veramente divertito, si vive per questi eventi e spero di viverne altri in carriera“.