Vigilia di Coppa Italia in casa Juventus. I bianconeri sfideranno domani il Napoli in finale per assegnare il trofeo nazionale. Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.
Alla luce della sfida di venerdì contro il Milan, che partita si aspetta domani?
“Dal punto di vista dell’intensità non credo che in cinque giorni la condizione fisica possa cambiare. Siamo in un momento particolare, le partite saranno difficilissime, così come gli aspetti mentali e tattici. Fa tutto parte dell’anormalità del periodo”.
Dal punto di vista tattico che gara si aspetta? Che Napoli ha visto con l’Inter?
“Nei primi minuti ho visto una squadra alta, poi la squadra si è abbassata. Sarà difficile affrontarli, si chiudono bene e ripartono alla grande. Negli ultimi tempi coi hanno battuto, hanno battuto l’Inter e hanno pareggiato col Barcellona”.
Sta pensando a Dybala falso 9?
“Non diamo punti di riferimento a prescindere da chi giocherà al centro dell’attacco. Le posizioni valgono per la fase difensiva, le posizioni, quando attacchiamo, variano molto. Stiamo provando due soluzioni, vedremo domani con quale partire, ma non è detto che chiuderemo nello stesso modo”.
Qual è il suo stato d’animo? Potrebbe arrivare il primo trofeo in Italia proprio contro il Napoli.
“Mi girano leggermente i coglioni quando si dice che in Italia non ho vinto nulla. Ho fatto 8 promozioni nei campionati inferiori, dall’Eccellenza alla Serie A e poi sono andato in Champions sul campo. Sono contento di quello che ho fatto, non è stato facile. Chiaro è che la voglia di vincere un trofeo è tanta, non penso al passato. Mi sento proiettato su di noi. Sono concentrato in maniere totale”.
Ha lavorato durante il lockdown nei rapporti con la squadra per risolvere anche i difetti che c’erano?
“In stagione, al di là degli errori che ci stanno, abbiamo fatto un percorso buono. I risultati sono i migliori degli ultimi 50 anni per un allenatore esordiente alla Juventus. Lavorare in un ambiente abituato a vincere è più difficile ma la vittoria non è mai scontata, è sempre un evento eccezionale. Vogliamo trasformare il nostro percorso in qualcosa di concreto. Non possiamo cambiare molto in profondità visto che ci siamo allenati poco in modo collettivo e da adesso in poi ci alleneremo pochissimo. Il periodo è stato strano e difficile, sono quei periodi inaspettati della vita dove ti trovi davanti qualcosa di mostruoso e inatteso. Non esci da situazioni come queste allo stesso modo, puoi migliorare o peggiorare. Ho trovato i miei ragazzi migliorati, più attenti. Io sono più paziente con loro e questo è il frutto del percorso fatto negli ultimi mesi”.
Qualcosa l’ha colpita in particolare nella sfida contro il Milan?
“Abbiamo fatto la prima mezz’ora molto bene, anche in parità numerica avevamo la supremazia, grazie alla cattiveria. Poi la partita è stata condizionata da molti fattori: la condizione fisica, le poche difficoltà che il Milan poteva portarci e il risultato a nostro favore. Per questo non siamo andati al massimo, c’erano tutti i presupposti per andare in finale senza spendere tutto”.
Cos’è rimasto dalla partita di Napoli in campionato?
“Mi è rimasta una brutta sensazione, abbiamo perso e commesso errori che contro il Napoli non puoi permetterti. Gli abbiamo concesso gol facili e sotto la linea della palla non eravamo messi nella maniera giusta. Se sbagli contro gli azzurri poi paghi, i piccoli errori non vanno ricommessi”.