Il ritorno dell’Nba? Solo una distrazione di massa. Dwight Howard non ci sta e reputa inopportuno riprendere il più importante torneo di basket al mondo in un momento delicato come quello vissuto dagli Stati Uniti dopo le proteste anti-razzismo nate dal movimento “Black Lives Matter”. Il centro dei Los Angeles Lakers sposa quindi l’idea del collega Kyrie Irving secondo la quale l’attenzione dei media deve rimanere fissa sul pesante clima che si respira per le strade di tante città americane.
La ripresa dell’Nba è fissata il prossimo 30 luglio in una location d’eccezione. Sarà infatti il Disney World ad ospitare atleti e dirigenti, una eventualità più unica che rara. Ma a questo punto tutto potrebbe cambiare visto che il nuovo appello a rinviare l’inizio del campionato arriva da un giocatore delle squadre più blasonate e in piena lotta per il titolo finale, seppur guidata da LeBron che più volte ha invece ribadito la necessità di far ripartire il basket negli Usa.
Ma Howard resta fermo nelle sue convinzioni. ” Il basket, o uno spettacolo di intrattenimento, non serve in questo momento e anzi sarebbe solo una distrazione – ha detto alla CNN -. Sicuramente non distrarrebbe noi giocatori, ma noi abbiamo risorse che la maggior parte della nostra comunità non ha. La più piccola distrazione per la comunità potrebbe essere la miccia per un effetto a cascata che potrebbe non fermarsi mai. Specialmente col clima che c’è adesso. I neri e gli afroamericani non sono una nazionalità, è tempo che le nostre famiglie diventino le stesse Nazioni. Niente basket finché non risolveremo le cose”