Un pareggio che sa di sconfitta quello ottenuto dalla Nazionale Italiana contro la Macedonia del Nord, proprio loro, gli stessi macedoni capaci di buttarci fuori dalla partecipazione al Mondiale in Qatar. Esordio amaro per Luciano Spalletti che sicuramente si aspettava di più dai suoi, almeno per quanto concerne il carattere ed una matura gestione della partita. Il vantaggio di Ciro Immobile aveva dato l’illusione di una gara in discesa, ma gli azzurri non sono riusciti a gestire il match facendosi riprendere proprio nel finale con un calcio di punizione che potrebbe essere fatale in termini di qualificazione.
Il terreno di gioco non può e non deve essere un alibi, ma se ai problemi di gioco e continuità degli azzurri ci si mette anche un terreno di gioco impraticabile, allora tutto diventa complicato. Complicata è la qualificazione ai prossimi europei, adesso bisogna sicuramente fare risultato pieno contro l’Ucraina e cercare di non far vincere quest’ultima in nessuno delle due sfide che ci vedranno contro.
Spalletti torna a casa amareggiato, ma fiducioso: “Da questa partita, ci portiamo a casa la prestazione perché è quella che fa la differenza”, ha spiegato a Sky. “Abbiamo tentato di giocare la partita per come ci eravamo organizzati, si poteva fare qualcosa in più in termini di qualità perché non siamo stati molto bravi ad avvicinarci a ridosso della loro linea difensiva. Campo insidioso che ha abbassato la qualità. Spesso sulle respinte sporche hanno riconquistato loro la palla, arrivando a tirare dal limite e guadagnando falli, come quello dal quale poi è scaturito il gol. Brutto risultato perché si poteva vincere, partita dignitosa dalla quale si può iniziare a lavorare”.