La Serie A ha chiuso i battenti con lo spareggio tra Spezia e Verona, che ha visto gli scaligeri trionfare e guadagnarsi un altro anno nell’Olimpo del calcio italiano. Il sipario sulla stagione regolare, però, era calato già nel fine settimana precedente con la chiusura del turno conclusivo. Nella parte destra della classifica merita una valutazione senz’altro alta l’Empoli, che ha centrato il proprio obiettivo senza affanni. La matematica certezza di presentarsi sulla griglia di partenza anche nella prossima annata è arrivata con alcune giornate di anticipo. Paolo Zanetti ha ripagato appieno la fiducia riposta in lui, dimostrando il proprio valore e dando un’impronta di gioco ben precisa alla sua squadra.
Voto: 7.5
In estate aleggiava un certo scetticismo all’interno dell’ambiente empolese e i dubbi che sorgevano erano tanti. Un allenatore reduce da una stagione negativa sulla panchina del Venezia culminata con l’esonero a pochi turni dal termine non aveva accesso l’entusiasmo. Eppure, i risultati sono arrivati. Gli azzurri hanno completato il proprio cammino a quota 43 punti, frutto di dieci vittorie – memorabile quella casalinga per 4 a 1 ai danni della Juventus a salvezza già raggiunta – e tredici pareggi. Un bottino non indifferente per un gruppo formato da tanti ragazzi alla prima esperienza in Serie A. L’ex tecnico del Venezia ha lanciato alcuni elementi dalle grandi qualità il cui talento non ha tardato a fiorire. Tra questi Cambiaghi e Baldanzi, che hanno contribuito non poco alla causa.
A centrocampo, però, hanno costruito una mediana di tutto rispetto Bandinelli e Marin. Col passare delle settimane i due sono diventati tasselli imprescindibili per Zanetti, che pure ha potuto contare sulla solidità di Grassi ed Henderson. Nella zona arretrata la retroguardia si è comportata egregiamente, con 49 reti incassate (undicesima miglior difesa). Parte del merito va attribuita al portiere Guglielmo Vicario, arruolato meritatamente anche da Mancini in Nazionale maggiore. Qualcosa è venuto meno in fase offensiva e i 37 goal messi a segno (sesto peggior attacco del torneo) ne sono la dimostrazione.