Qualcuno, in Italia, la definirebbe la classica vittoria di “corto muso”. Senza scomodare certi paragoni, l’Australia capitalizza al massimo l’occasione avuta con Duke e difende una vittoria fondamentale in ottica passaggio del turno. Nel girone D, dopo la sconfitta contro la Francia, si prende l’intera posta contro la Tunisia e adesso tifa per i transalpini contro la Danimarca. Una gara non di certo spettacolare con poche emozioni e ritmi bassi. La Tunisia, dopo lo svantaggio, ha avuto il demerito di non riuscire a reagire veramente creando pochi problemi alla difesa avversaria.
Primo tempo: la Tunisia parte con il piglio giusto e in maniera aggressiva. La risposta dell’Australia è ordinata con la squadra che copre bene il campo e prova a ripartire. Al 18′ la prima svolta del match: intervento duro di Bronn su Duke che rimane a terra dopo un colpo alla caviglia. L’attaccante, però, torna in campo, stringe i denti e al 23′ sblocca la sfida: cross dalla sinistra di Goodwin e girata del bomber che non lascia scampo alla difesa africana. La Tunisia subisce il contraccolpo psicologico e al 26′ rimedia anche il primo giallo con Laidouni. l’Australia si ritrova così nella situazione di match ideale: vantaggio nel punteggio e controllo del gioco. Allo stesso tempo i nordafricani non riescono ad imbastire una vera azione d’attacco. Solo al 41′ arriva la prima vera occasione: botta di Drager in area di rigore e risposta di Souttar. Vengono concessi cinque minuti di recupero e, al 43′, Msakni si divora il pareggio da pochi passi.
Secondo tempo: si riparte con una novità nella Tunisia. Fuori Drager e dentro Sassi. Lo svantaggio spinge la Tunisia ad osare ed alzare il baricentro mentre l’Australia si compatta secondo un 4411 e non lascia alcuno spazio. Al 64′ doppio cambio: fuori Duke e McGree dentro Maclaren e Hrustic. Un minuto dopo Abdi si becca il giallo per fallo tattico mentre Khazri prende il posto di Laidouni. Le vere occasioni, però, latitano sino al 72′ quando ci riprova Maskni con il diagonale ma risponde Ryan. Procede la girandola di cambi con i due allenatori che danno fondo alle loro panchine ma la gara non trova veri cambiamenti. All’89’, nel forcing finale, Khazri arriva a provare il tap in ma il pallone è debole e facile la presa di Ryan. Dopo sei minuti di recupero l’Australia può festeggiare una vittoria preziosissima.