Il ct della nazionale critica la concomitanza tra la corsa rosa e altre classiche monumento. “Credo che tutti debbano fare sacrifici”.
Il calendario proposto dall’Uci per fronteggiare l’emergenza coronavirus ha di fatto riprogrammato le più importanti manifestazioni del ciclismo europeo. Ma la nuova riorganizzazione proposta dalla federazione ha creato diversi malumori. A puntare il dito c’è anche il ct della nazionale azzurra Davide Cassani che difende gli interessi del Giro d’Italia, in programma dal 3 al 25 ottobre 2020.
“Non mi piace il fatto che molte classiche monumento si svolgano durante il Giro d’Italia 2020, credo che tutti debbano fare dei sacrifici e non solo la corsa rosa, ci sarebbe voluto maggiore rispetto. Siamo in attesa di avere una decisione definitiva sui mondiali”.
E’ quanto ha ribadito Cassani durante un’intervista concessa a InBici Magazine e di cui è stata anticipata una sintesi. Cassani dedica poi un pensiero ai settori giovanili di uno sport che rischia pesanti ricadute in seguito all’epidemia Covid-19. “Mi auguro davvero che la Granfondo, che nasce e vive per sostenere il ciclismo giovanile, possa essere recuperata nel corso del 2020. Sicuramente sarà possibile organizzare delle gare a cronometro, ma a oggi è difficile immaginare una gara così come la intendiamo tradizionalmente”