Il periodo di isolamento ha permesso a tutti di riflettere e di fare un certo tipo di valutazioni. Così è stato per Cristian Savani, pallavolista giramondo, che ha deciso di ritirarsi dall’attività agonistica. In circa 20 anni nello sport professionistico, Savani si è tolto molte soddisfazioni personali, una su tutte la medaglia di bronzo olimpica conquistata da capitano. Ricorda così quei momenti: “Le Olimpiadi sono il sogno di ogni bambino che inizia a fare sport. In più, io di quell’Italia ero il capitano. Poi vincendo quella medaglia siamo riusciti a portare sul podio la maglia di Bovolenta, un caro amico“. Con la maglia della Nazionale vanta anche la vittoria del campionato europeo del 2005.
Nato a Castiglione delle Stiviere nel 1982, fa il suo esordio da professionista nel 2001 con il Montichiari, che a suo tempo militava in serie A1. Dopo tre stagioni nel club bresciano viene acquistato da Trento, dove rimane per due annate. Successivamente si trasferisce al Roma Volley, con il quale vince la CEV Cup nel 2008. Nello stesso anno passa a Perugia, dove conquista una Challenge Cup, per poi finire alla Lube nel 2010. Con la società marchigiana vince quasi tutto: Challenge Cup (nel 2011), campionato e Supercoppa italiana (nel 2012).
Poi inizia a girare il mondo. Tra il 2013 e il 2017 alterna alle stagioni in Cina con la squadra di Shanghai quelle in Qatar, per concludere il tour intercontinentale in Turchia, prima di rientrare in Italia, dove fa le ultime esperienza a Latina, Verona e Siena. Infine, dopo una brevissima parentesi negli Emirati Arabi, decide di smettere, annunciandolo sui propri profili social.
“Sono molto contento di quello che ho fatto. Sono partito dal nulla e quello che ho vinto me lo sono guadagnato. Ci sono giocatori molto più talentuosi di me che hanno vinto meno. Se un atleta non ha la testa giusta non riuscirà a raggiungere traguardi importanti“.