Fra quelli che son sospesi. Si sente un po’ così il Benevento, protagonista di un campionato di serie B da assoluto dominatore. Per la promozione nella massima serie mancava solo la matematica, ma il Covid-19 ha sconvoltole vite di tutti e spezzato l’urlo in gola ai tifosi della “Strega”.
Il presidente dei sanniti, Oreste Vigorito, ha rilasciato una lunga intervista a Stadio Aperto, trasmissione che va in onda su TMW radio.
Il numero uno campano pone alcuni quesiti di primaria rilevanza in tempi di crisi e ristrettezze economiche.
“Un evento come il Coronavirus era l’ultima cosa che serviva a un paese che finalmente stava uscendo dalla crisi del 2009: è stata una mazzata, ma ci riprenderemo. Quando si parla del mondo del calcio si tende a vederlo come un divertimento superfluo, mentre è un mondo economico e sociale di rilievo. Chiedo alle istituzioni e alle nostre associazioni perché lo si tratti come secondario. Vedo questo sport messo all’angolo dal Governo, mentre la nostra industria distribuisce soldi a tantissime persone”.
Poi un pensiero riguardo al famigerato protocollo…
“Il protocollo è di difficile attuazione anche in A, non solo in Serie B: aumentano le spese per il ritiro prolungato e ovviamente le entrate per biglietti e trasferimenti non ci sono. Quando un operaio termina la giornata di lavoro dorme a casa o in azienda? Il nostro presidente Mauro Balata domani si porrà la stessa domanda”.
E uno sguardo al futuro…
“Il Benevento non ci starebbe in caso di non promozione – conclude Vigorito – la nostra società ha fatto pochissimi ricorsi negli anni ma non si può annullare un intero anno di sacrifici. A chi mi dice che bado solo al mio orticello rispondo che non è colpa mia se avevamo un vantaggio così netto in classifica, bisogna far valere la posizione che avevamo prima dello stop. Non vedo perché il campionato non possa ricominciare più avanti, basti pensare che nel 2022 ci sarà la pausa a ottobre-novembre per i Mondiali in Qatar. Giochiamo a luglio con le serate fresche.”