La finalissima di Wembley contro l’Argentina era stato considerato un punto di non ritorno. Una sconfitta umiliante per un gruppo di giocatori a fine percorso. L’inizio della Nations League stava facendo ben sperare per il nuovo progetto tecnico di Roberto Mancini. Invece gli azzurri subiscono una sonora sveglia dopo tre risultati utili consecutivi. La Germania travolge Donnarumma e compagni con un netto 5-2 senza storia. Oltre ai consueti problemi offensivi, la nazionale di Mancini dimostra evidente carenze difensive ma anche a livello mentale e psicologico. La squadra ospite si consegna completamente agli avversari che giocano, divertono e si divertono a loro volta. Il cammino dell’Italia è ancora lungo e tortuoso.
Primo tempo: la Germania parte subito forte e sfiora la rete al 7′ con il tiro di Werner. Due minuti dopo grande intervento di Neuer che nega il goal a Raspadori. Sessanta secondi dopo, la Germania è in vantaggio: splendida azione manovrata che porta alla rete di Kimmich. I tedeschi giocano bene ma troppo molle la difesa italiana. L’Italia prova a reagire ma non riesce a costruire azioni chiare da goal. Continua la problematica offensiva della selezione di Mancini. Al 33′ di nuovo impegnato Donnarumma sul tentativo di Hofmann. Poco dopo l’ex portiere del Milan deve ancora farsi trovare pronto sul tiro di Werner. A due minuti dalla fine, Mancini passa alla difesa a tre inserendo Luiz Felipe per Politano. Cambia poco perchè, nei tre minuti di recupero, viene concesso rigore alla Germania. L’intervento in ritardo di Bastoni viene punito da Gundogan dagli undici metri.
Secondo tempo: si riparte con Caprari al posto di Scalvini. L’Italia si fa subito pericolosa con Cristante ma il suo sinistro termina di poco a lato. Al 51′, però, la Germania chiude i giochi: Muller chiude una bella azione personale prendendo in controtempo Donnarumma. All’ora di gioco arriva anche il primo giallo del match sventolato a Rudiger. Tre minuti dopo è il momento di Gnabry per Hofmann. La gara perde ritmo a causa del risultato e i due allenatori danno fondo alle panchine: al 66′ Dimarco prende il posto di Spinazzola. La Germania ha voglia di divertirsi mentre l’Italia stacca completamente la spina. Al 68′ la Germania cala il poker con Timo Werner che insacca la perfetta palla di Gnabry. L’incubo non è finito perchè, sessanta secondi dopo, clamoroso errore di Donnarumma che consegna la palla a Gnabry abile a servire il secondo assist consecutivo a Werner. Un blackout totale e quasi inspiegabile per la compagine azzurra. Standing ovation concessa a Muller e Werner che lasciano il posto, a dieci minuti dalla fine, a Musiala e Nmecha. Al 78′ arriva il goal della bandiera per l’Italia: diagonale di Dimarco, parata di Neuer e tap in facile di Gnonto. Poco da segnalare nei minuti finale a parte il giallo sventolato a Sanè all’83’. Ultimi scampoli di gara concessi a Tah e Stach per Sule e Gundogan. Proprio il centrocampista neo entrato si divora il sesto goal al 90′. Nonostante il risultato, l’arbitro concede tre minuti di recupero del tutto inutili al fine del match. L’extra time serve solo all’Italia per trovare il secondo goal e limitare il passivo. Nel finale ci pensa Bastoni ad insaccare di testa il calcio d’angolo battuto da Dimarco. E’ l’ultima emozione di una notte amara per gli azzurri.