Il giorno dopo è ancora tutto così magico ed emozionante. E’ stata una domenica assolutamente da incorniciare per Rafa Nadal ma anche per la storia di questo fantastico sport. Tutto il mondo del Tennis celebra il campione spagnolo autentico dominatore e specialista sulla terra rossa del Roland Garros. Uno dei tornei simbolo che è diventato “casa” dal talentuoso atleta da troppi considerato ormai finito. Sotto la Tour Eiffel, Nadal ha trionfato per la quattordicesima volta stabilendo un altro record e raggiungendo quota ventidue negli slam portati a casa.
Ancora una volta, nell’analizzare una vittoria del genere, si rimane stupefatti dalla capacità di dominio sulla terra rossa. Per il norvegese Ruud, al termine di un grande slam, non c’è stato nulla da fare di fronte al totem di questo sport. Una sconfitta per 3-0 senza alcun alibi semplicemente uno strapotere tecnica troppo evidente. Analizzando il punteggio, infatti, si può notare la voglia assoluta di successo dello spagnolo: 6-3; 6-3; 6-0. Non c’è nulla di scontato in tutto questo specialmente per un’atleta nella parte finale di carriera e non più giovanissimo: soli sei game concessi a Ruud ed un terzo set senza storia. Al momento della premiazione si ha la sensazione di poter assistere alla leggenda che scrive l’ennesima pagina storica della sua carriera e di questo sport.
Ancora più emozionante, però, l’intervista e le dichiarazioni dopo il trionfo. Parole non banali per un’atleta così forte anche all’età di 36 anni: “Grazie a tutti e congratulazioni Casper per una carriera che stai iniziando a vivere. Grazie alla mia famiglia, senza di voi mi sarei ritirato da anni. Grazie al torneo che mi ha sempre fatto sentire come a casa. Per me è difficile descrivere cosa provo, è qualcosa che non credevo. Essere qui a 36 anni e vincere una finale sul campo più importante della carriera. Ho tanta energia e voglio provare a continuare a lottare. Non so cosa accadrà in futuro ma voglio andare ancora avanti”. Particolarmente importante anche il passaggio dedicato alle condizioni fisiche specialmente al piede operato:” Il momento peggiore l’ho passato dopo la partita contro Moutet. Non riuscivo nemmeno a camminare. Per fortuna il mio medico era qui e ho potuto giocare con delle infiltrazioni, ma non posso continuare così, giocando con delle iniezioni che mi addormentano il nervo. La settimana parlerò con diversi specialisti, farò un trattamento che spero mi aiuterà. Proviamo a fare un trattamento in radiofrequenza per vedere come reagisce il nervo del piede. Poi toccherà a me decidere se continuare oppure se provare con l’intervento chirurgico. Procederemo per gradi, come ho sempre fatto nell’arco di tutta la mia carriera. Vediamo se sono in grado di andare avanti per la stagione su erba. Sarò a Wimbledon se il mio corpo è pronto per Wimbledon. Wimbledon non è un torneo a cui voglio mancare”.
Il nuovo obiettivo, quindi, è stato fissato. Adesso spetterà al campione stupire ancora tutti dai tifosi, agli addetti ai lavori passando per i suoi detrattori.