La Roma è in finale di Conference League. Obiettivo parzialmente raggiunto da Josè Mourihno che aveva sottolineato l’importanza di vincere un trofeo per iniziare un percorso di crescita societaria. In uno splendido stadio Olimpico, gremito in ogni ordine di posto, i giallorossi sbloccano presto il match con la rete simbolica del solito Abraham. Nella ripresa alcuna reazione da parte del Leicester molto deludente nonostante gli oltre tremila tifosi al seguito. Solo alcuni tiri da lontano per gli inglesi in un match che non passerà agli annali per spettacolo. Adesso l’obiettivo della Roma è di vincere il trofeo e lottare sino alla fine per la qualificazione europea in campionato.
Primo tempo: la Roma si fa vedere subito con il tiro di Pellegrini all’ottavo che viene parato da Schmeichel. Due minuti dopo i giallorossi sono già in vantaggio: stacco imperioso di Tammy Abraham che insacca dopo aver sovrastato Ricardo Pereira. La reazione del Leicester non c’è e al 17′ ci riprova Pellegrini, fermato dalla parata in due tempi. Il tempo scorre con una gara nn di certo spettacolare: al 32′ si fa vedere Zaniolo con un colpo di testa deviato in angolo. A pochi minuti dalla fine viene ammonito Mancini per fallo in ritardo.
Secondo tempo: si riparte con un doppio cambio in casa Leicester per aumentare il peso offensivo con Iheanacho. Nonostante questo la gara non si infiamma: la Roma prova a gestire pallone e risultato mentre il Leicester non martella gli avversari a livello fisico e di ritmo. Al 68′ si fa ammonire Fofana mentre, dalla panchina, subentra anche Castagne per Ricardo Pereira. Si gioca a scacchi con i due mister che provano a trovare la sorpresa o l’intuizione giusta. Tra i giallorossi escono Zaniolo e Zelewski per Vina e Veretout. I tentativi del Leicester sono tutti dalla distanza e con scarsi risultati. All’87’ ammonito anche Karsdorp per perdita di tempo. Nel finale subentra anche Shomurodov per uno sfinito Abraham. A pochi secondi dalla fine dei quattro minuti di recupero, Sergio Oliveira va vicinissimo al super goal da lontano. Al triplice fischio è festa grande per i giallorossi che volano in finale.