Serie A, caso plusvalenze: la Procura lancia accuse pesanti

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Una lunga relazione destinata a far discute e, probabilmente, portare a cambiamenti anche drastici nel calcio italiano. Come comunicato anche dalla Juventus sui propri canali ufficiali, si sono chiuse le indagini relativamente all’inchiesta sulle plusvalenze gonfiate, anomale e fittizie dei club del nostro calcio. A concludere il testo della Procura federale delle parole pesanti:” Gli acquisti e le cessioni riconducibili a tali operazioni in quasi tutti i casi sono stati effettuati a valori non congrui.” Si apre adesso una nuova fase che, come detto, porterà a delle conseguenze. Andando nel dettaglio ci sono oltre cinquanta casi sospetti che saranno valutati minuziosamente. Allo stesso tempo, però, alcune questioni sono state già archiviate: come nel caso di Pjanici, Arthur, Cancelo e Danilo.

Se da una parte c’è soddisfazione per lo sgonfiarsi dei casi spinosi appena citati, dall’altra c’è ancora tanto da approfondire. Si parla di situazioni in cui c’è una netta incongruenza tra valore reale del calciatore, operazione di vendita-acquisto ed effetti sui bilanci. Si tratta dei profili di Portanova, Audero, Rovella e Osimhen solo per citarne alcuni tra i più eclatanti. A rischiare, però, ci sono anche alcune società specialmente Pescara, Pisa e Parma. Queste ultime, infatti, vengono accusate di non avere i requisiti per l’iscrizione all’attuale stagione. Situazione abbastanza anomale rispetto alle altre società coinvolte come Juventus, Napoli, Sampdoria, Genoa, Empoli e Pro Vercelli. Nel lungo elenco figurano anche due club falliti questa estate come Chievo Verona e Novara.

Al momento siamo ancora in una fase primordiale, non c’è stato alcun deferimento e sii attendono le mosse difensive che potrebbero portare ad altre archiviazioni. Di certo l’indagine ha gettato una luce importante su una pratica borderline che potrebbe anche far crollare un sistema fin troppo fragile specialmente dopo gli ultimi due anni legati alla pandemia. Per citare alcuni numeri, legati ai valori dei calciatori, Rovella fu iper valutato per 18 milioni invece che 6, Portanova 10 milioni, Audero 20 milioni mentre Palmieri addirittura 7 milioni invece che 100 mila euro. Allo stesso tempo c’è anche un’indagine parallela che sta seguendo le operazioni della società Inter. Insomma tanta carne al fuoco che ha messo nel mirino i numeri e le cifre dei bilanci delle società italiane.