Termina dopo poco più di due mesi l’avventura di Andrij Shevchenko sulla panchina del Genoa, che nella giornata di oggi ha deciso di sollevarlo dall’incarico. Quando il 7 novembre scorso aveva accettato la proposta del club ligure, era consapevole che avrebbe raccolto una situazione complicata dopo l’esonero di Ballardini. Il tecnico ucraino, nonostante la sapiente collaborazione dell’esperto Mauro Tassotti, non è riuscito a impartire la propria idea di calcio alla squadra, concludendo la sua avventura genoana con il misero bottino di una vittoria (in Coppa Italia, nessuna in campionato), tre pareggi e ben sette sconfitte nelle undici partite in cui è rimasto alla guida dei rossoblù. Fatale è risultato il k.o. nel derby con lo Spezia rimediato lo scorso weekend. In settimana, poi, è arrivata l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Milan, ma il suo destino era già segnato.
Pertanto, si interrompe un rapporto che, stando al contratto sottoscritto al momento della stretta di mano tra le due parti, sarebbe dovuto durare fino al giugno del 2024. E, invece, le cose non sono andate come tutti avrebbero sperato. La società ligure ha deciso di affidare la panchina ad interim ad Abdoulay Konko, ex difensore-centrocampista, tra le altre squadre proprio del Genoa, oggi tecnico dell’Under 17 rossoblù. Insieme a lui, per la gestione della prima squadra ci sarà anche Roberto Murgita, da anni collaboratore dei vari allenatori che si sono succeduti al timone di questo club.
Tuttavia, questa sarà una sostituzione temporanea, in quanto è atteso nelle prossime ore l’arrivo a Genova di Bruno Labbadia, italo-tedesco classe 1966 con una lunga esperienza in Bundesliga, sulle panchine di Bayer Leverkusen, Amburgo, Stoccarda, Wolfsburg e, infine, Hertha Berlino, dal quale fu esonerato il 24 gennaio dello scorso anno. Sarà difficile vederlo già lunedì sera a Firenze nel posticipo contro i viola. È più probabile che sarà annunciato dopo quell’impegno.