A inizio anno si augurava di scendere in campo anche solo qualche minuto, oggi è una colonna portante del team. Ignacio Brex, 29 anni, nato a Buenos Aires ma italiano di adozione, è diventato in poco tempo centro titolare dell’Italrugby di Franco Smith e sabato andrà ad affrontare a Treviso la “sua” Argentina in quello che per lui sarà una sorta di derby personale. Il giocatore della Benetton ha anche vestito la divisa albiceleste con l’under 20, con l’Argentina XV e con la Seven. “Anzitutto spero di essere in campo – ha dichiarato Brex sulle colonne de La Gazzetta dello Sport – Detto questo, sono una persona tranquilla, ho un approccio calmo alle partite, non nervoso. Un po’ di emozione ci sarà, ma credo soprattutto che sarà un divertimento trovare alcuni ex compagni“.
Sulla pagine della rosea, poi, l’azzurro ha raccontato come non abbia attraversato il momento in cui era chiamato a scegliere tra Italia e Argentina: “Quando a 24 anni ho lasciato Buenos Aires per venire a Viadana, lì ho chiuso il libro del mio passato e ho aperto un’altra pagina. Non ho più pensato a due opzioni. Adesso sono qui per fortuna”. Sulla partita che attenderà l’Italia, invece, ha detto: “Mi aspetto una gara fisica. Loro punteranno su quello e sul ritmo di gioco, perché con la palla sono bravi, hanno giocato il Championship sono cresciuti tanto. Ci sarà la pioggia? Sarà battaglia. Benvenuta”.
Andrea Masi, leggenda azzurra oltre che ex giocatore di L’Aquila e Viadana, ha descritto Brex come “un’organizzatore, un leader”. Lui ha risposto così a questa definizione: “Il compito dei centri è anche quello di aiutare l’apertura nella gestione del gioco. Questo significa anche disporre gli avanti nella linea, dire loro dove stare”. Infine, conclude spiegando quali cambiamenti ci sono stati rispetto al Sei Nazioni 2021: “Il cambiamento più importante riguarda l’aspetto mentale, l’attitudine. Finora abbiamo giocato però una sola partita, vediamo, dovremo essere continui”.