Serie A, Milan-Inter 1-1: il giorno dopo

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Termina 1-1, un punteggio che dice tanto ma allo stesso tempo molto poco. Un pareggio che scontenta entrambe le squadre perchè Milan ed Inter avevano bisogno estremo dell’intera posta in palio. I rossoneri potevano isolarsi in vetta visto il pareggio del Napoli contro il Verona. Allo stesso tempo l’Inter si sarebbe rilanciata nella lotta scudetto rosicchiando punti ad entrambe le battistrada. Analizziamo, il giorno dopo, la situazione delle due squadre dopo questo derby d’andata.

Sponda Milan: i rossoneri soffrono, si spaventano ed alla fine si rammaricano per il risultato. Ci sono tante facce diverse in questo derby in cui il Milan mostra aspetti positivi e negativi. In primo luogo non si può non partire dai due rigori, solari, concessi: due errori clamorosi di valutazione da parte di Kessiè e Ballo Tourè che avrebbero potuto indirizzare la gara verso una sconfitta. Nel caso del centrocampista pesa la svogliatezza, mentre per il terzino emergono evidenti limiti tecnici e tattici. In questo senso, però, viene fuori la forza del gruppo e degli insospettabili: eroe di serata diventa Tatarusanu che para il suo primo rigore in Italia nella gara più importante. Splendido tuffo sul destro di Lautaro e recupero di Maignan che può proseguire con più tranquillità. La difesa, quindi, balla molto volte ma l’attacco è molto competitivo. La società ha costruito una rosa profonda specialmente in avanti. Tre prime punte (Ibra, Giroud e Pellegri), due adattabili come Rebic e Leao, la fame del croato e la fantasia del portoghese. E poi ci sono tutti gli altri con il talento Diaz fermato solo dal Covid ed un Messias che, da oggetto misterioso, potrebbe diventare rincalzo fondamentale durante la stagione.

Sponda Inter: discorso più articolato e complicato vista la necessità di dover inseguire. L’Inter si fa rimontare ancora una volta ed in un big match da non fallire. Manca quel killer instict necessario per vincere i campionati e che, lo scorso anno, non era mancato. Certo sono squadre diverse ma i nerazzurri hanno dimostrato di mancare ancora in qualcosa per fare il salto di qualità. La stagione è ancora molto lunga e la sensazione è che non ci sia una compagine che possa ammazzare il campionato da un momento all’altro. Inzaghi ha dimostrato di dover “crescere” nella gestione dei cambi in molti frangenti mentre sarà fondamentale trovare un ruolo stabile a diversi giocatori come Calhanoglu e Vidal. La garra del cileno potrebbe dare forza ad un centrocampo che senza Barella perde tantissimo. Di contro anche la qualità del turco, motivatissimo contro la ex squadra, deve tornare al centro del progetto. L’Inter dà la sensazione di essere un bel cantiere aperto a cui mancano i dettagli importanti per costruire un solido palazzo.