Dopo il trionfo nella finale di Supercoppa italiana di qualche giorno fa, Matey Kaziyski è stato ospite della puntata di “RTTR Volley”, trasmissione televisiva dell’emittente RTTR, media partner del Trentino Volley, squadra di cui il bulgaro è capitano. L’ex lato di Verona, rientrato a Trento in questa stagiona ha subito aggiunto un altro trofeo alla sua ricca bacheca. Nel suo intervento ha toccato molti temi, riportati in seguito:
“La Supercoppa è stato un successo inaspettato ma assolutamente legittimo perché nel corso di tutto il weekend abbiamo giocato bene, ancora meglio di quanto si potesse immaginare visto che i giorni alle spalle di preparazione all’appuntamento erano stati davvero pochi. Mi discosto da chi mi conferisce troppi meriti in questa vittoria; ho fatto la mia parte, ma la differenza l’ha fatta il gruppo. I giovani? La maturità dei giocatori più giovani di questa squadra è stata davvero stupenda. In particolare, nei momenti difficili di entrambe le partite non si sono mai tirati indietro e, anzi, sono spesso riusciti a risolvere la situazione; questo è bellissimo, perché vuol dire che non sono solo dei prospetti ma già delle belle realtà con una mentalità importante”.
Sul premio di MVP del match si è pronunciato in questo modo: “Immagino che per la giuria dei giornalisti non sia stato semplice scegliere il miglior giocatore della Final Four di Supercoppa, perché sono stati in tanti a disputare un grande weekend. Riccardo Sbertoli, ad esempio, ha diretto benissimo in cabina di regia il nostro gioco e sarà sempre fondamentale per noi: è il motore della squadra. A maggior ragione sono felice ed orgoglioso di aver ricevuto questo riconoscimento, ma credo che la scelta nei miei confronti sia stata condizionata dal fatto che sono vecchio e forse la stampa avrà pensato che non avrò tante altre occasioni per vincere ancora il titolo di mvp (ride, ndr)”.
Infine conclude, facendo una rassegna dei ricordi che lo legano a questo club: “Sono due i ricordi più belli vissuti con addosso questa maglia. Il primo è sicuramente legato allo scudetto 2008, perché è stata un’emozione nuova per tutti: giocatori, allenatori, staff, tifosi e città. Il secondo invece è quello relativo alla vittoria dello scudetto 2013 con Jack Sintini in campo che seppe trascinarci nella partita decisiva”.