Nations League, Italia-Belgio 2-1: il giorno dopo

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Una vittoria che è una boccata d’aria dopo la sconfitta amara contro la Spagna. Altalena di emozioni per la squadra di mister Mancini ma anche per tutto l’ambiente. Una piccola parentesi, il giorno dopo Italia-Belgio, è giusta aprirla proprio sul pubblico di tifosi italiani: fa male sentire fischiare gli inni avversari ed anche i calciatori in maglia azzurra. La questione Donnarumma rappresenta un fallimento di ogni tipologia di ideale sportivo. Come sottolineato dallo stesso Mancini, il portiere del PSG vestiva la maglia del nostro paese rappresentandone la storia e l’orgoglio. Le sue scelte legate al club sono ben lontani dalla nazionale e non devono interferire con l’andamento del percorso dell’Italia. Dando ampio spazio a qualsiasi decisione dei tifosi, però, ciò che deve sempre rimanere intatto è l’amore per la maglia azzurra.

Questo gruppo di giocatori lo sta dimostrando giorno dopo giorno non solo vincendo l’Europeo. La bellissima impresa estiva deve essere un trampolino di lancio verso il futuro. Quest’ultimo deve partire dai giovani come sempre sottolineato dalle nostre istituzioni sportive. Purtroppo, però, dalle parole difficilmente si passa ai fatti anche dopo due anni di grave crisi economica dovuta alla pandemia Covid. La dimostrazione lampante l’ha data Luis Enrique con tanti calciatori giovani in campo, nati dopo il 2000, rispetto alla convocazione di gente come Brahim Diaz o Luis Alberto che sicuramente avrebbero meritato tanto. Scelte culturali che l’Italia, purtroppo, è ancora indietro nell’attuarle. La sconfitta episodica contro le furie rosse ha lasciato spazio al trionfo contro il Belgio.

Il giorno dopo la vittoria della finale 3/4 posto la sensazione è che la nazionale sia formata da un gruppo ancora più unito dopo la vittoria all’Europeo. Adesso c’è grande curiosità nel vedere l’inserimento di calciatori meno utilizzati per diversi motivi. Due su tutti i talenti della Roma: Zaniolo e Pellegrini. Con loro il tasso tecnico si innalzerebbe ancora di più mentre tiene banco la questione attaccante. Immobile e Belotti li conosciamo benissimo e sappiamo il loro apporto in azzurro. Da valutare la crescita di Kean mentre Raspadori è uomo utile dalla panchina. Da qui al prossimo mondiale molto passa dalla crescita in questa stagione: non è escluso che qualche giovane sorpresa possa esplodere mettendo in crisi le gerarchie.