I fischi a Donnarumma e la papera, il rosso a Bonucci, gli errori di Insigne, ma anche il grande cuore degli azzurri che tentano l’assalto finale sognando una clamorosa rimonta. E’ stata questa in sintesi Italia-Spagna, una partita emozionante quanto strana, andata in scena ieri sera al “Meazza” per la prima semifinale di Nations League. La nazionale guidata dal commissario tecnico Roberto Mancini esce a testa alta fermandosi a 37 risultati utili consecutivi, un record assoluto che fa il pari con il trionfo ai recenti Europei.
Ecco perché tra gli azzurri c’è comunque ottimismo. Trapela dalle parole dello stesso Mancini a fine gara. “La partita è stata bella, complimenti ai ragazzi. La nostra è una squadra giovane, credo che questa partita ci dia una grande forza, nonostante la sconfitta finale”. Una sconfitta che brucia comunque anche per gli episodi che hanno condizionato l’andamento di una gara che ha visto gli azzurri in difficoltà soprattutto nel primo tempo. Troppo ingenuo Bonucci a rimediare il secondo giallo per quel gomito troppo in alto, lasciando i suoi in inferiorità numerica dopo mezz’ora. Male anche Di Lorenzo che non riesce a difendere né ad essere propositivo.
Da salvare invece l’atteggiamento degli azzurri incarnato perfettamente da Chiesa, l’unico a giocare tutta la gara ad alto livello, fornendo il prezioso assist a Pellegrini per la rete dell’1-2 che ha soltanto illuso tifosi e giocatori italiani. Serata no per Insigne che sbaglia troppo e da falso nueve non è un punto di riferimento come sperato. Merita un discorso a parte Donnarumma, costretto a subire due gol e una marea di fischi iniziati già nel corso del riscaldamento. Un’ostilità del pubblico che gli stava per costare cara con quel pallone non trattenuto che per fortuna si è stampato sul palo, evocando il ricordo della papera di Pagliuca nella finale di Usa ’94. Bello il gesto di Busquets che è subito andato a rincuorare il portiere azzurro.