La magica estate dello sport italiano non ha intenzione di fermarsi e si protrae anche nelle prime settimane di autunno. In particolare, il volley sta vivendo un momento d’oro e dopo i successi delle nazionali maschile e femminile nei rispettivi Europei, è stato il turno della selezione Under 21 maschile, che è salita sul tetto del mondo, trionfando ai Mondiali di categoria. L’Italia allenata da Angiolino Frigoni ha battuto in finale la Russia con un perentorio 3 a 0 che non ha lasciato scampo ai sovietici. Per gli azzurri si tratta del primo trofeo in questa competizione dopo il secondo posto ottenuto in quattro delle precedenti quattordici edizioni a cui hanno preso parte (1985, 1991, 1993 e 2019).
Questo successo ha rappresentato il culmine di un percorso praticamente perfetto e senza sbavature per l’Italia. Gli azzurrini, infatti, dopo aver dominato nel girone preliminare, hanno fatto lo stesso anche durante la fase finale, abbattendo poi la Polonia in semifinale con sofferenza e fatica, prima di annientare la Russia nella splendida cornice sarda del PalaPirastu di Cagliari. Prova stratosferica per Alessandro Michieletto, autore di 18 punti, di cui tre aces e tre muri. Per lui si tratta della seconda medaglia d’oro nel giro di due settimane, dopo che, da protagonista, ha vinto l’Europeo con la squadra di De Giorgi. Lo schiacciatore di Trento è stato anche insignito del riconoscimento di MVP della manifestazione. Prestazioni da incorniciare anche per il capitano Rinaldi e per l’opposto Stefani, oltre a quella del palleggiatore Porro.
Queste le dichiarazioni del CT Frigoni dopo la conquista del titolo: “Abbiamo lavorato due anni per arrivare pronti a questo grande appuntamento con il campionato del mondo. Questo gruppo di ragazzi è straordinario, avevano questo obiettivo in testa e l’hanno raggiunto con determinazione. Sono stati davvero bravi durante tutto il percorso di questo torneo. La semifinale è stata una partita sofferta e complicata, in cui eravamo troppo nervosi, ma nella gara di oggi abbiamo trasformato il nervosismo in aggressività positiva che ci ha permesso di vincere. Questo successo, l’ultimo in ordine di tempo è forse il più bello”.