Quando pensi alla stagione del Bologna non puoi non pensare o non soffermarti ad una immagine che ha fatto il giro del mondo. Sinisa Mihajlovic al suo posto, lì in panchina al “Bentegodi”, dopo le dimissioni dall’ospedale dove si ritrovava ricoverato per combattere la sua sfida contro la leucemia.
Una immagine di speranza, di un uomo che lotta e non vuole arrendersi o mollare di un centimetro.
L’esordio del Bologna a Verona è positivo, un pari contro una neopromossa non è da buttar via per una squadra costruita per ben figurare. E la partenza era stata decisamente sopra le righe con 7 punti nelle prime tre gare, prima del ko interno con la Roma.
Bologna che ha chiuso la fase di stagione pre-coronavirus al decimo posto con 34 punti in 26 gare, imponendo il pari alla vicecapolista Lazio (in uno spettacolare 2 a 2 al “Dall’Ara), sbancando il “San Paolo” di Napoli in rimonta (Olsen e Sansone i marcatori rossoblù) e battendo due settimane dopo l’Atalanta di Gasperini.
Alla ripresa delle ostilità, i felsinei affronteranno la battistrada Juventus fra le mura amiche, “sognando” il colpo gobbo.